Il Palazzo Vanoli che attualmente è il sito del Grand Hotel Duchi D’Aosta, già in tempi remoti dall'”Hospitium Magnum” trecentesco alla “Locanda del Porto” rinascimentale, dava ospitalità a mercanti forestieri che venivano a Trieste per rifornirsi di marinai e merci.
Nel 1700 diventò la “Locanda Grande” di proprietà del Comune e il principale albergo della città. Vi soggiornarono, tra gli altri, gli imperatori Giuseppe II e Leopoldo II, la regina Maria Carolina di Napoli e l’ammiraglio Orazio Nelson.
La locanda fu restaurata attorno al 1767 dall’architetto udinese Giovanni Fusconi e l’8 giugno 1768, fu assassinato l’archeologo e storico dell’arte J. Winckelmann, che vi alloggiava, per mano del cuoco Francesco Arcangeli. La “Locanda Grande” fu demolita nel 1867 e al suo posto, nel 1873, gli architetti Eugenio Geiringer e Giovanni Righetti realizzarono l’edificio attuale con funzione di albergo e ristorante.
In origine si chiamava Hotel Garni, poi Vanoli gestito dall’albergatore Pietro Vanoli, dove nel 1912 venne introdotta l’energia elettrica. Dal 1972 diventa il Gran Hotel Duchi d’Aosta e Harry’s Bar, di proprietà della famiglia Benvenuti.