Il primo documento che testimonia un insediamento israelitico a Trieste è del 1236. Alla fine del Settecento a Trieste erano presenti quattro sinagoghe. Nel 1903 fu bandito un concorso internazionale per la realizzazione di una nuova grande sinagoga. Dei 42 progetti presentati non fu scelto alcuno perchè tutti irrealizzabili e nel 1906, la Comunità israelitica si affidò direttamente a Ruggero Berlam, a cui si affiancò il figlio Arduino, per il progetto definitivo e acquistò un fondo nell’allora piazza San Francesco d’Assisi, oggi piazza Giotti,occupato alla fine dell’ Ottocento dalla falegnameria di Carlo Cante.
Fu anche lanciato un un concorso d’idee internazionale, per la sua edificazione, ma il Tempio sia per la dimensione e per la struttura è una tipica sinagoga dell’epoca dell’emancipazione in cui la sala da preghiera principale, a pianta rettangolare, si articola in tre navate che culminano nella maestosa abside dalla volta a mosaico dorato. L’ingresso principale si trova in via Donizetti, dove il grande portale viene aperto nelle festività più importanti. mentre l’accesso alla Sinagoga avviene dal piccolo loggiato di via San Francesco.
ll Tempio è uno dei più grandi e maestosi d’Europa, ed è contraddistinto da richiami orientaleggianti che tornano nelle bifore, nelle colonne, negli intagli e nei caratteristici rosoni che disegnano la stella di Davide. L’interno è a tre navate: le due laterali sono sormontate dai matronei. Il pavimento è musivo. Le decorazioni si limitano a figure geometriche o a forme vegetali. L’abside, preceduta da un arco decorato a mosaico, dà risalto all’Arca Santa, con l’edicola di granito rosa, sormontata dalle Tavole della Legge. Al centro della balconata un fascio di spighe, simbolo della Comunità. La costruzione del tempio iniziò nel 1908 ma la consegna ufficiale alla comunità e l’inaugurazione avvennero nel giugno del 1912.
Nel corso dei decenni il Tempio, di rito tedesco, è stato testimone e anche vittima di tutte le vicende che hanno coinvolto gli ebrei triestini e l’intera città durante il periodo delle leggi razziali fasciste promulgate nel 1938 e all’epoca dell’occupazione nazista della città. Imbrattato all’esterno una prima volta nell’ottobre del 1941 con frasi ingiuriose dai fascisti, fu devastato pesantemente anche internamente il 18 luglio 1942 da un gruppo di squadristi.
Con l’occupazione nazista, nel 1944 la sinagoga fu trasformata in magazzino per i beni degli ebrei e fu ulteriormente danneggiata all’interno. Nel giugno del 1945 la cerimonia di riapertura del Tempio di fronte alle forze alleate segnò il ritorno alla vita dei sopravvissuti della comunità ebraica locale;
Nel 2000 vennero sostituite alcune vetrate del tempio danneggiate dal terremoto del 1976 e nel giugno del 2012 la Comunità ha festeggiato assieme a tutta la cittadinanza il primo centenario del Tempio. Nel complesso di via San Francesco si trovano anche gli uffici della Comunità, la biblioteca, l’archivio storico e il mikveh (bagno rituale).