BARCOLA TRIESTE
Barcola, posta a 14 metri s.l.m, è il primo nucleo abitato che s’incontra arrivando dalla costiera e il biglietto di visita della città di Trieste. Per la sua estensione in un avvallamento i romani la chiamarono Vallicula, poi il nome si contrasse in Valcula e per il suo clima mite diventò luogo di terme e ricche ville romane prima e rione delle ville patrizie triestine più tardi.
L’ampiezza e la posizione al riparo del vento della riviera consentivano facilmente l’attracco delle navi e, come ben descritto dagli storici Ireneo della Croce nel XVII secolo e Pietro Kandler nell’ottocento, tra Barcola e Miramare i romani costruirono un molo molto ampio, capace di ospitare non meno di 60 legni minori. Al posto dell’antico molo romano, attualmente, si apre il porticciolo del Cedas, con dimensioni più ridotte e dalla caratteristica forma ad U.
Alle spalle della casa Giuliani esisteva la Villa dei conti Prandi dove il 2 settembre 1790 fu ospitato Ferdinando IV di Borbone, il re delle Due Sicilie, che in viaggio da Napoli a Vienna volle assistere “al divertimento della pesca in Barcola” dove si recò via mare. I possedimenti Prandi erano molto estesi e giungevano fino al mare. Giacomo Prandi (1740-1822) si dedicò al commercio del vino e aprì uno stabilimento per la lavorazione del pesce a Barcola, accumulando grandi ricchezze. Costruì la villa in via San Michele, nel centro storico della città, acquistò l’ex convento dei francescani a Grignano che per decenni fu la dimora estiva della famiglia e costruì una grande villa a Barcola che poi fu venduta nel 1914 alla “Fondazione barone Carlo e baronessa Cecilia di Rittmeyer” per un asilo di ciechi poveri in Trieste.
Alle spalle della chiesa esiste ancora la villa della contessa Regina Nugent. La casa con stile architettonico da castelletto porta inciso il nome della padrona sugli stipiti del portone d’accesso, mentre il cancello è sormontato da una corona comitale e dalla data di erezione 1881. Nel cimitero di Barcola è sepolto Lavai Nugent, conte di Westmeath, comandante dell’ordine di Maria Teresa, uno degli eroi dell’esercito austriaco dell’epoca napoleonica e molto importante per la liberazione di queste terre dai francesi, infatti, nel 1813 firmò la convenzione di resa dei francesi asseragliatisi nel castello di San Giusto. Margherita Nugent, nipote di Regina, ha donato al Comune di Trieste il palazzetto Leo e la contigua ex chiesa di San Sebastiano nel centro storico di Trieste.
Dopo l’inaugurazione della linea ferroviaria Trieste-Vienna avvenuta nel luglio del 1857, venne costruito l’imponente viadotto ferroviario, che conta venti arcate, lungo 270 metri, con una massima altezza dal piano stradale di 21 m. del viale Miramare. Nell’ultimo decennio dell’ottocento furono costruite molte ville che trasformarono Barcola da villaggio agricolo e di pescatori in una stazione di soggiorno capace di attirare la nobiltà internazionale come la “Casa Mreule” in stile veneziano
e la “Casa Jakic” conosciuta come la Villa delle Cipolle che fu costruita nel 1896 da Anton Jakic, un ex prete di origine dalmata, anche se per alcune dicerie si crede che fosse una spia dello Zar. Venduta dal proprietario nel 1904, per un certo periodo divenne una famosa casa di appuntamenti e da gioco.
Il “Castelletto Cesare”, in stile neogotico, fu commissionato da Alessandro Cesare di Salvore nel 1890, dopo che la sua famiglia aveva ottenuto la concessione della spiaggia e dove,
successivamente, aveva costruito lo stabilimento balneare Excelsior e l’albergo omonimo attualmente trasformato in appartamenti privati. Nel giugno del 1904 venne inaugurata la sede della nuova “Società Canottieri Nettuno”. Barcola ha subito un cambiamento importante tra gli anni ’50 e ’60 con la costruzione del grande Barcola Tourist Hotel, destinato a residenza di lusso per gli ufficiali americani durante il Governo Militare Alleato, e con l’interramento, tra l’Istituto Rittmeyer e il lungomare, di un consistente tratto di mare su cui sorse, nel 1958, la Pineta di Barcola
Opera di Duilio Cosma, all’epoca direttore delle Pubbliche piantagioni del Comune di Trieste e fondatore dell’Associazione italiana dei direttori di parchi e giardini, fu allora aspramente contestata dall’opinione pubblica e oggi è uno dei luoghi più amati dai triestini. La Pineta è un polmone verde affacciato sul golfo che tra pini marittimi e lecci conduce dal porticciolo omonimo fino al Parco e al Castello di Miramare.
All’interno della Pineta nel 1963 fu costruita una grande fontana detta “luminosa” per gli spruzzi d’acqua di diversi colori.
La”Nuotatrice” è la statua in bronzo realizzata da Ugo Carà nel 1986 e collocata nei pressi della fontana di Barcola nella pineta prospicente al mare.