10

Ago
2020

TEATRO GIUSEPPE VERDI TRIESTE

Il Teatro Verdi nasce con il nome di Teatro Nuovo poi nel 1821 fu chiamato Teatro Grande, nel 1861, dopo la sua acquisizione da parte della Municipalità, divenne Teatro Comunale e, il 27 gennaio 1901, venne consacrato al nome di Verdi poche ore dopo la morte del grande compositore, con delibera della Deputazione Comunale. Sostituisce il Teatro “San Pietro” che per tutto il Settecento era stato il cuore della vita teatrale della città. Su un’area  prospiciente il mare,il fondo retrostante la Dogana Vecchia,tra il borgo Teresiano, centro commerciale ed economico e Piazza Unità, centro politico della città,  Giovanni Matteo Tommasini, rappresentante del Granducato di Toscana a Trieste, commissionò, tra il 1798 e il 1801, agli architetti Giannantonio Selva (lo stesso della “Fenice” di Venezia) e Matteo Pertsch, la costruzione del teatro. La struttura è simile a quella del “Teatro della Scala” edificato dall’architetto Giuseppe Piermarini, incluso anche il porticato proteso in avanti a richiamare il pubblico a teatro. Sulla facciata il porticato centrale, si presenta con arcate a tutto sesto ed è sovrastato da una fascia composta da semicolonne di ordine ionico e finestre.Le statue inserite in nicchie nella facciata principale raffigurano Plutone dio degli inferi con il cane Cerbero a sinistra e Marte dio della guerra a destra. Il gruppo scultoreo posto sulla sommità dell’edificio rappresenta Apollo affiancato dall’Arte Lirica(Talia, musa della commedia) e dall’Arte Tragica( Melpomene, musa della tragedia). Tra il 1882-84 Eugenio Geiringer realizzò la facciata posteriore e la capienza della sala venne portata dagli originari 1400 a 2000 posti.Nel 1889 l’illuminazione a gas fu sostituita da quella elettrica.

L’inaugurazione del Teatro,allora proprietà del conte Cassis Faraone, ricco commerciante del Cairo, avvenne il 21 aprile 1801 con la rappresentazione di Ginevra di Scozia di Simone Mayr e di Annibale in Capua di Antonio Salieri.Melodrammi, balli, drammi e commedie che ottenevano successo sulle scene italiane ed europee trovavano pronta accoglienza nel Teatro triestino affollato da un pubblico di appassionati e di intenditori. Nell’autunno del 1813 la flotta di sua Maestà britannica, in guerra contro Napoleone Bonaparte, durante l’assedio alle truppe francesi asserragliate nel castello di San Giusto, già sotto assedio da quelle austriache giunte via terra dal Carso, scambiò con il castello un nutrito fuoco di artiglieria durante il quale rimasero colpite, altre la chiesa di San Giusto e varie case, anche il teatro dove rimasero incastrate nel suo muro 5 palle di cannone francese da 32 libbre.

Rossini fu dato per la prima volta a Trieste con L’Italiana in Algeri (1816), Donizetti con L’Ajo nell’imbarazzo (1826) e Bellini con Il Pirata (1831). La prima opera di Verdi fu il Nabucco (11 gennaio 1843), cui seguirono tutte le altre, quasi sempre a poca distanza dalla prima assoluta; due opere, anzi furono appositamente composte da Verdi per il Teatro Nuovo: Il Corsaro (25 ottobre 1848) e Stiffelio. Grandi direttori d’orchestra hanno calcato il palco del teatro alcuni gloriosi, quali Mahler, Strauss e Toscanini.

Alla prima metà del XIX secolo risalgono gran parte delle decorazioni pittoriche interne attribuite a Giuseppe Bernardino Bison, Alessandro Sanquirico, Placido Fabris, Giuseppe Gatteri e Tranquillo Orsi. Le decorazioni interne tuttora visibili vennero invece eseguite da decoratori austriaci negli anni Ottanta dell’Ottocento.

Divenuto Fondazione di diritto privato nel 1999, è attualmente gestito dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

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