Nel 1820, sul pavimento davanti il pianterreno del Palazzo della Borsa venne realizzata una meridiana lunga 12 metri che serviva a sincronizzare gli orologi marini delle grandi navi oceaniche che arrivavano a Trieste.
Attraverso un foro praticato in una feritoia sulla facciata principale del Palazzo della Borsa i raggi solari penetrano fino a raggiungere la Meridiana e così si forma al mezzodì l’immagine ellittica del Sole. Il punto preciso dove l’Asse del Mondo incontra il piano della Meridiana viene rievocato da un cerchio in pietra bianca di Aurisina che riporta il nome del costruttore della Meridiana, l’orologiaio friulano Antonio Sebastianutti e la data dell’equinozio d’autunno del 1820, il 23 settembre.